Ciao, sono Maurilia,


Chianci chianci…ca a mamma t'accatta Aranci.
Agneddu e Sucu e finiu u Vati
aranci aranci cu l'avi si li chianci
Cu manìa nun pinìa
cu mancia fa muddichi


questi proverbi siciliani della mia terra sono solo un manifesto culturale.
La mia Sicilia è terra di incanto, di sole accecante almeno cinque mesi l’anno. Nelle ore più calde le tende e le tapparelle delle case restano abbassate fino a tardo pomeriggio.
La mia terra è una terra di silenzi lunghi, di riservatezza, di fichi d’india carnosi, di profumi inconfondibili di zagara e gelsomino ma anche di pasta al forno quasi tutto l’anno e di pane e panelle. La mia Sicilia è fatta di teatri e templi di origine greca. La mia Sicilia è blu oltremare, una terra dove un tuffo nel blu può accadere anche d’inverno, quando meno te l’aspetti.
La dolcezza del clima e la bellezza dei monumenti ne fanno un rinomato centro turistico dove mare e cultura si fondono insieme.
Palermo, la mia città, fu fondata dai Fenici popolo di navigatori e raggiunse il massimo splendore - dopo essere stata utilizzata dai Romani per il suo grano e i suoi innumerevoli prodotti agricoli - sotto gli Arabi. E poi i Normanni ne fecero un famoso centro di studi e di arte: la scuola di Federico II ne è un esempio.
Tra i monumenti che ti porto a vedere possiamo visitare la Martorana con l’elegante campanile e i suoi stupendi mosaici bizantini. Poi c’è la Cattedrale dove riposano le spoglie della regina Costanza d’Altavilla e del figlio Federico II.
Se poi cerchi luoghi inediti e aperture straordinarie, troverai posti unici come la Palazzina Cinese, esempio unico d'incontro tra neoclassicismo e romanticismo.
Spingendoci oltre Palermo conosceremo una “donna in fuga” dai ritmi incalzanti della città che ti trasmetterà l’amore per la terra e la cultura del vino nella regina delle cantine siciliane in un percorso in cui attenzione alla sostenibilità si incontrerà con l’innovazione tecnologica.